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Militarizzazione della Salute. Il programma di vaccinazione mondiale contro l’H1N1

Il Segretario statunitense alla Salute, ha appena firmato un decreto che concede ai produttori di vaccini la totale immunità giuridica rispetto ad eventuali azioni legali che dovesse essere intraprese contro di loro per eventuali conseguenze del nuovo vaccino contro l’Influenza suina.
 
Il programma del Governo statunitense, da 7 miliardi di dollari, per velocizzare l’entrata sul mercato dei vaccini per gli inizi dell’autunno, è in corso di attuazione e bypassa completamente i normali test di sicurezza. Cosa si nasconde dietro la campagna ufficiale di isteria dell’OMS per dichiarare il cosiddetto virus H1N1 una minaccia pandemica?

Negli stati uniti, a trentadue anni esatti dalla prima pandemia, torna l’allarme, questa volta per il virus A H1N1. La storia si ripete. L’ Amministrazione statunitense ha affrontato nel 1976 un caso di influenza suina. Vi fu una campagna nazionale di vaccinazioni in seguito alla quale in migliaia fecero richiesta di danni sostenendo di aver sofferto degli effetti collaterali delle vaccinazioni. Questa volta il governo ha preso provvedimenti per evitare che migliaia di cittadini statunitensi che dovessero subire conseguenze per aver ricevuto vaccini non testati, possano agire per vie legali.
 

Il documento firmato dal Segretario alla salute, infatti, garantisce l’immunità ai produttori del vaccino contro l’influenza suina, in base ad una legge del 2006 sulle emergenze di salute pubblica.

L’OMS a Ginevra, su consiglio del Strategic Advisory Group, l’OMS, ha dichiarato che l’H1N1 è nella fase 6 o pandemica, i programmi sanitari in risposta all’emergenza potrebbero essere attivati persino in paesi dove casi denunciati anche “sospetti” di H1N1 possono essere contati sulle dita di una mano.
 
Il SAGE dell’OMS merita un’ accurato controllo. Il suo direttore, è dal 2005 direttore delle immunizzazioni presso il Dipartimento della Salute del Regno Unito. Negli anni ‘80 fu, si legge, oggetto di numerose critiche per il sostegno alla vaccinazione di massa di bambini con un vaccino multiplo MMR prodotto dall’azienda che poi ha cambiato nome in GlaxoSmithKline. Quel vaccino è stato messo fuori mercato in Giappone dopo che un significativo numero di bambini ha sviluppato reazioni di rigetto al vaccino e il governo giapponese è stato costretto a pagare indennizzi significativi alle vittime. In Svezia il vaccino MMR della GlaxoSmithKline è stato rimosso dopo che gli scienziati l’hanno collegato al diffondersi della malattia di Crohn. Apparentemente esso ha avuto un impatto limitato sul direttore del SAGE dell’OMS.
 
Secondo un investigatore indipendente britannico, che ha rintracciato documenti alla portata di tutti sul caso, “nel 1986 Trivirix, un composto di MMR contenente il ceppo della parotite Urabe AM-9, è stato introdotto in Canada per sostituire il MMR I. Preoccupazioni riguardanti l’introduzione del MMR nel Regno Unito sono registrate nei verbali del gruppo di lavoro congiunto della Associazione Pediatrica Britannica e del gruppo relatore del Comitato congiunto sulla vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI) del 26 giugno di quell’anno. Simili preoccupazioni sono state presto provate come ben fondate, in quanto è stato segnalato un aumento dell’incidenza di meningite asettica presso i soggetti vaccinati. Tutti i vaccini MMR, infatti, contenenti il ceppo Urabe degli orecchioni sono stati ritirati in Canada all’inizio del 1988. Questo avvenne prima che l’utilizzo di vaccini contenenti Urabe venisse autorizzato dal Dipartimento della Salute nel Regno Unito.”


Il rapporto aggiunge: “Smith-Kline-French, l’azienda farmaceutica divenuta Smith-Kline-Beecham e coinvolta a quei tempi nella produzione britannica, era preoccupata per queste problematiche di scurezza ed era restia a richiedere l’autorizzazione britannica per questi vaccini contenenti Urabe. Come risultante della “preoccupazione” che i bambini potessero essere seriamente danneggiati da uno dei loro prodotti, fece richiesta al governo britannico di indennizzarli nei confronti di possibili azioni legali che sarebbero potute essere prese in seguito a “perdite” associate al vaccino, che allora veniva ritenuto portatore di rischi significativi per la salute. Il governo britannico, su consiglio del professore Salisbury e di funzionari del Dipartimento della Salute, entusiasmato dalla possibilità di mettere sul mercato un MMR economico, approvò questa richiesta”.
Oggi lo stesso dottore è sostenitore della proliferazione globale dei vaccini non testati contro l’H1N1, anch’essi prodotti dalla stessa azienda, che ora si chiama GlaxoSmithKline.

La questione si fa ancora più grave. Ora che l’Amministrazione Obama ha firmato un documento che garantisce l’immunità da procedimenti giudiziari, la FDA negli Stati Uniti e le autorità sanitarie del Regno Unito hanno deciso di consentire a Big Pharma di mettere i propri vaccini sul mercato prima che qualsiasi test sui possibili pericolosi effetti collaterali dei vaccini venga persino reso noto.

Le prime dosi del vaccino contro l’influenza suina saranno rese disponibili al pubblico prima che i dati completi sulla loro sicurezza ed efficacia diventino disponibili.
 
Nel Regno Unito è stato ordinato al Servizio Sanitario Nazionale, NHS, di prevedere uno scenario nel quale l’influenza suina potrebbe causare 65.000 morti nel prossimo inverno, incluse diverse migliaia di morti tra i bambini.
 
Il Governo britannico ha pre-ordinato 132 milioni di dosi di vaccini a due produttori, GlaxoSmithKline e Baxter, i quali hanno registrato “in anticipo” tre vaccini “essenziali” in preparazione alla pandemia, abbastanza in tempo utile nonostante ci venga detto dall’OMS e dagli epidemiologi che non possiamo prepararci in anticipo per quella che potrebbe essere una più minacciosa mutazione di quello che è attualmente il lieve problema dell’H1N1.
 
Senza responsabilità legale, la Baxter potrebbe prepararsi a vendere centinaia di milioni di dosi contenenti l’altamente tossico idrossido di alluminio come coadiuvante? Forse è ora di chiedere a tutti i principali funzionari dell’OMS, del SAGE e del CDC e ai funzionari di Gabinetto dell’Amministrazione Obama che facciano un passo avanti e siano i primi a prendere l’intera dose del vaccino contro l’H1N1 che sta venendo reso disponibile al pubblico. Dovremmo aggiungere alla lista di coloro che dovrebbero ricevere il vaccino per primi tutti i membri del Congresso che hanno votato a favore dello stanziamento di 7 miliardi di dollari per l’emergenza H1N1 e che hanno approvato l’immunità delle aziende farmaceutiche da condanne legate ai danni causati dai loro prodotti. Loro, non la popolazione civile, dovrebbero essere le prime cavie umane del nuovo vaccino. Potremo quindi osservare i risultati. Lo stesso dovrebbe valere per altri governi nazionali e principali agenzie sanitarie che richiedono ai propri cittadini di prendere il vaccino H1N1 della GlaxoSmithKline o della Baxter, per vedere se è davvero sicuro.
 
Il mondo viene considerato pieno di grandi ingenui nella situazione di panico creata dall’OMS e legata all’Influenza suina, come testimonia il fatto che l’OMS stessa, ente mondiale a cui è affidato il compito di monitorare gli sviluppi della cosiddetta pandemia o persino della epidemia a livello mondiale, ha appena deciso di smettere di tenere traccia dell’influenza suina (o H1N1 Influenza A come preferiscono chiamarla ora, così da non recare offesa agli allevatori di maiali a livello industriale).
 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità in un “comunicato stampa” pubblicato sul proprio sito Internet ha fatto un annuncio, da lasciare stupefatti, in cui informa che non controllerà più gli sviluppi dell’H1N1. L’ultimo aggiornamento dell’OMS, pubblicato il mese scorso, indica circa 94.512 casi confermati in 122 paesi, con 429 morti.


Il comunicato stampa afferma che ai paesi continuerà ad essere chiesto di rendere noti i loro primi casi confermati. Viene affermato, inoltre, che dovrebbero prestare attenzione a focolai, i quali potrebbero indicare che il virus è cambiato verso una forma maggiormente letale. Altri “segnali nei confronti dei quali essere vigili”, afferma il comunicato, sono i picchi di assenteismo scolastico e la crescita delle visite ospedaliere.
 
Il CDC di Atlanta ha dato il proprio assenso allo stop ai conteggi dell’OMS. Il direttore del Centro per la ricerca e le politiche sulle malattie infettive dell’Università del Minnesota, ammette che i test esistenti per confermare l’Influenza A H1N1 non sono nemmeno certi, ma piuttosto fatti a casaccio.Cattivi provvedimenti possono essere peggiori della totale assenza di misure”, ha affermato. 
 
In base a questa scienza quasi approssimativa e affaristica, ai genitori di tutto il mondo,viene chiesto di vaccinare i propri figli.

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