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Commento di

su L'evoluzione della crisi siriana: dove va il Medio Oriente?


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12 ottobre 2012 10:44

Sig. Della Pergola e Mazzotti,


forse state rischiando entrambi di spostare il discorso su temi troppo generali: elezioni, democrazia, multinazionali. Questo non aiuta a comprendersi. Ho apprezzato l’articolo perché il Sig. Della Pergola, pur avendo una sua idea, mi sembra in buona fede, è solo una persona che si informa, che può avere notizie diverse dalle mie. Se non ci concentriamo sui temi specifici ma passiamo a quelli generalisti abbiamo tutti ragione ma non ci capiremo mai.
Se mi posso permettere, esistono alcuni importanti indizi riguardo la teoria dell’oleodotto in Afghanistan che, anche se non possiamo essere sicuri al 100% portano inevitabilmente verso quel pensiero. Mi risulta che il regime dei talebani sia stato l’unico ad assicurare al loro paese una certa stabilità negli ultimi 20 anni. Quando andarono al potere (a fine anni novanta controllavano il 90% del territorio afgano) vennero subito riconosciuti dal governo americano. Ci sono evidenze della trattativa tra governo talebano e americano. Su internet fino a poco tempo fa si trovava un documento ufficiale di un’audizione al senato americano di un importante dirigente della Unocal (John Maresca) che da forza alla teoria dell’oleodotto. Infine, l’attuale presidente afgano, se non sbaglio, è un ex collaboratore Unocal. Mi risulta più facile pensare che nelle intenzioni americane sembrasse più facile stabilizzare quel paese piuttosto che credere che fossero degli incompetenti, ma posso anche sbagliarmi. Di sicuro non credo che fu un intervento che avesse lo scopo di prendere Bin Laden e portare la democrazia in Afghanistan.

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