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Batterie elettriche: l’inferno di cobalto

L’ecobonus del 3 di Giugno è andato polverizzato i poche ore, oltre 200 milioni di euro per le vetture con emissioni tra 0-20 grammi di CO2/km. Ma dietro a questa nuova frontiera delle auto elettriche c’è un drammatico sfruttamento del lavoro per procurarsi un metallo, il cobalto, indispensabile per la produzione di batterie elettriche.

Dove si trova questo metallo chiamato “oro blu”?

Il sottosuolo della Repubblica Democratica del Congo nasconde la metà delle riserve di cobalto del mondo. L’oro blu, indispensabile per costruire le batterie elettriche, viene estratto principalmente nelle miniere del sud-est del paese, che rispondono da sole ai tre quarti della domanda mondiale. Kolwezi è una città famosa per le sue risorse minerarie ed è la capitale mondiale del cobalto. Il sottosuolo è sfruttato su larga scala dalle industrie ma anche a piccola scala da quello che chiamiamo artigianato minerario, attraverso le miniere artigianali. È una città della Repubblica Democratica del Congo molto popolosa perché qui vengono in cerca di ricchezze sia gli stranieri che i congolesi. Il mondo intero è a Kolwezi: i cinesi, gli indiani, i libanesi, gli americani, gli europei…

Come si estrae?

Molte di queste miniere sono meccanizzate, gestite da grandi gruppi internazionali, ma si stima che oltre 250.000 persone lavorino a mani nude, in condizioni terribili, nelle miniere artigianali sparpagliate nella regione. Tra di loro, moltissimi sono bambini e non è un caso che proprio qui si registri il più alto tasso di mortalità infantile del mondo: 1 bambino su 5 muore prima del compimento dei 5 anni. Pazzesco!!

Poi c’è anche il coltan.

Il coltan è un materiale molto richiesto nel commercio internazionale: si tratta di una miscela di columbite e tantalite e dalla sua lavorazione si ottiene il tantalio, una polvere metallica molto resistente al calore, capace di sopportare un’elevata carica elettrica. Con il progresso tecnologico e l’aumento della richiesta di apparecchi elettronici di uso quotidiano, è aumentato esponenzialmente anche il prezzo del coltan, e così anche l’interesse dei commercianti illegali, che hanno riconosciuto il potenziale guadagno proveniente dall’estrazione e vendita irregolare del minerale.

La batteria etica di cosa si parla?

Di chiedere ai governi, industrie, innovatori, investitori e consumatori di agire per realizzare entro cinque anni una batteria etica e sostenibile che possa essere usata per alimentare veicoli elettrici e nell’industria elettronica. Il lavoro sarà quello di monitorare tutte le fasi del ciclo di vita di una batteria e mappare l’impatto sui diritti umani e sull’ambiente , individuando anche le azioni necessarie per produrre una batteria etica. La case automobilistiche BMW e Volvo hanno già aderito.L’inferno di cobalto…

Il progetto green deal europeo ci spinge nella direzione dell’auto elettrica, in nome della salvaguardia del nostro ambiente. Ma il rovescio della medaglia è sempre contro l’uomo, visto che per produrla si violano i diritti umani di chi purtroppo vive nei paesi più poveri. Il benessere di pochi non vale la vita di molti….

Questo articolo è stato pubblicato qui

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