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Politiche trumpiane: Biden sigilla la frontiera tra Usa e Messico

L’ordine esecutivo con cui ieri il presidente statunitense Biden ha di fatto sigillato la frontiera col Messico, chiudendo la porta in faccia alle persone che cercano asilo negli Usa, ricorda da vicino le politiche del suo predecessore Trump.

La narrativa è la stessa, quella di un suprematismo bianco che deve difendersi da una minaccia d’invasione alle sue frontiere.

I numeri non ingannino: l’ordine esecutivo prevede che l’esame delle domande di asilo venga sospeso se sarà superata la soglia di 2500 ingressi illegali al giorno per una settimana.

Se quella soglia non verrà superata e sarà inferiore ai 1500 ingressi per sette giorni di seguito, l’esame delle domande riprenderà due settimane dopo. Le persone alla frontiera resteranno lì ad aspettare che gli addetti all’immigrazione finiscano di fare i calcoli.

Le eccezioni riguardano i minori non accompagnati, le persone in pericolo di vita o con gravi patologie e coloro che, tramite apposita app, hanno fissato un appuntamento con le autorità di frontiera.

L’ordine esecutivo di Biden, palesemente in contrasto con la Convenzione sui rifugiati che gli Usa contribuirono a redigere e a far entrare in vigore, non fermerà le persone in fuga dai paesi di origine per salvarsi la vita. Creerà solo caos e crudeltà e metterà in pericolo vite umane.

Ma tanto quelle vite umane non voteranno alle elezioni presidenziali di novembre.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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